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I love my crane - new buy from videographer in Florence



Strange title? Yes. I never thought I could describe a piece of film equipment that way, but it's true.

I have just upgraded from a cobra crane jib to the Kessler crane KC8 for our fitness advert shoot in Stazione Lepolda Firenze.

Wow it really is a great piece of kit. The difference from my old one is massive. For such a lightweight and portable crane the smooth flowing floating shots look awesome. Production value goes through the roof when creatively used crane shots are employed. With some careful practice you don’t need to hire a specialized operator and bust the budget.

Sulle stylist o stiliste (1) - scarpe di designer



Sono tornata per lavoro a Londra lo scorso mese e, ahimè, la mia bravissima truccatrice e amica B. e la mia fidata stylist K. erano entrambe fuori dall'Inghilterra e quindi non disponibili.
Complicava il fatto che il servizio fotografico era per realizzare un libro sexy boudoir di una normale donna (non una modella) per cui la situazione richiedeva un team tutto al femminile e non potevo usare collaboratori già rodati, bravissimi ma uomini. Quindi mi sono armata di pazienza, raccomandazioni, lunghe telefonate internazionali e un gran borsone dall'Italia in cui ho portato tutto il guardaroba che potevo, e ho incontrato le due nuove ragazze in una lussuosa stanza di hotel, pronte per il servizio.
La truccatrice, Tati (www.tatizarubova.co.uk) è stata una 'doll' - gentile, disponibile, attenta, troppo brava per essere vera. La stylist... la stylist... si chiama Pash.
Tralasciamo i commenti, i particolari, e anche il bisogno che una fotografa ha di sfogarsi quando il proprio lavoro viene messo a repentaglio dal lavoro degli altri - cattivo, sbrigativo, inappropriato, inesperto - e concentriamoci su cosa vuol dire portare delle 'designer shoes', ossia delle scarpe di marca.
Nel mio caso, la cliente si è portata un paio di scarpe comprate a saldo per questa occasione (che lei riteneva importante): un paio di magnifiche Loboutin dorate. 
L'abbiamo messe accanto alle due 2 paia di scarpe procurate della stylist (pagata per questa occasione): due varianti una nera e l'altra rosa di un decoltè, firmato Primark. Ora, chi è stato a Londra almeno una volta sarà familiare con Primark. Per chi non lo è, posso dirvi che con un paio di Loboutin a svendita si comprano minimo 30/40 paia di Primark a prezzo pieno.
A conclusione di questa avventura, vorrei consigliare alle future stylist che non avessero nel loro guardaroba una decina di scarpe da favola - belle, NON usate occasionalmente o giornalmente - di procurarsele in fretta, perchè servono sempre! 
Fanno sentire i nostri clienti speciali (se sono delle donne normali) o valorizzati (se disegnano i vestiti con cui le mettiamo alle modelle) e fanno di conseguenza contente le fotografe che vi hanno ingaggiato, vi pagano e che vi richiameranno (o meno) di conseguenza. 
Spero che sia stata l'ultima brutta figura che mi tocca fare...

Assistenti al fotografo - 15 compiti, qualità, suggerimenti



























Riceviamo moltissime richieste da parte di assistenti e giovani fotografi che stanno muovendo i primi passi nel mondo del lavoro... ma spesso nonostante la buona volontà - nostra e dei ragazzi/e - la collaborazione è spesso difficile se non un vero e proprio disastro.
In parte questo è dovuto alla vaghezza che circonda il merito dei compiti che un assistente fotografo svolge e al fatto che questi cambiano considerevolmente da fotografo a fotografo.
Come premessa vorrei dire che fare l'assistente ad uno o più fotografi è un modo ottimo di avvicinarsi alla fotografia professionale, e l'unico che permette di imparare sia la tecnica fotografia sia altri aspetti importanti per il successo professionale (timekeeping, relazioni coi clienti, marketing, ecc.) senza mettere a rischio la propria pelle.
A parte questo, è importante ricordarsi che un bravo assistente non sarà necessariamente un bravo fotografo e viceversa, perchè nonostante il fotografo e l'assistente lavorino fianco a fianco i loro compiti sono ben diversi.
Quindi... qual'è il compito principale di un assistente durante un servizio fotografico?
Secondo me la chiave è quella di rendere il lavoro del fotografo più semplice, scorrevole, veloce in modo da farlo concentrare solo sul rapporto con l'art director e/o il cliente e sul risultato fotografico.

Quindi prendersi cura delle questioni tecniche in base alle proprie capacità:
1. trasporto, montaggio delle luci e accessori su stativi, ecc (ed eventuale smontaggio, ecc)
2. preparare l'illuminazione del set in base alle proprie capacità / richiesta
3. assistere con lettura esposizione, cambiamenti di illuminazione, fondali, sets, cambio di obiettivi fotografici, schede CF, ecc.
4. se competenti, aiutare con l'acquisizione delle immagini digitali (controllo esposizione, messa a fuoco, back-up, ecc)
5. se competenti, spesso assistere anche nella pulizia dei files digitali e ritocco

E poi prendersi cura di tutte le questioni non-tecniche utilizzando soprattutto il BUON SENSO:
6. tenere lo studio/il set in ordine mettendo a posto tutto quello che non serve e farlo da soli e subito
7. mettere lo studio/il set in sicurezza il più possibile facendo attenzione a quello che può rompersi o creare danno (es. assicurare cavi al pavimento, non avere fili in tensione, liquidi vicino ad apparecchiature elettriche, ecc.) - guardatevi intorno!
8. Svolgere i compiti non strettamente fotografici (ordinare il pranzo, aiutare art director/stylist/make-up artist se c'è bisogno, ricordarsi se sono finiti i soldi nel parchimetro...)

Ci sono poi delle qualità personali che sono tanto impagabili quanto assolutamente necessarie
9. una buona igiene personale (vi mettiamo accanto i nostri clienti più importanti... )
10. una personalità affabile e gentile (musoni, saccenti e antipatici non servono a nessuno)
11. tenere a freno la lingua (no comments please! Quando vogliamo la vostra opinione, la chiediamo)
12. tenere a freno la lingua (ancora, siete impiegati per assisterci, non per promuovervi con i nostri art director, truccatori, stylist, ecc.)
13. fare quello che vi viene chiesto, possibilmente quando vi viene chiesto (sembra facile, eh?)
14. se non sapete fare qualcosa, non avete capito, avete sbagliato, ditelo SUBITO. È meglio che perdere tempo dopo e può evitare grossi danni o problemi (non siete sicuri quale sia la card da formattare e quale da scaricare...?)
15. Puntualità e serietà come in ogni altro lavoro. Vi aspettate che la coop sia aperta alle 8.00 in punto e che la commessa non stia postando su FB mentre si serve? Beh... fate altrettando!

Buona fortuna :-)

Lets just do it in post! Or… not?





This phrase is a popular one, which rolls off tongues on nearly every production I have ever worked on. When it’s a stills shoot that’s fine, fixing nearly everything in Photoshop is attainable with today’s budgets. However when video is introduced into the mix, ‘do it in post’ is not so easy.

To put things into perspective, lets say I have a model in a warehouse lit by big HMI constant lighting with big cables everywhere. We carefully set up the shots so we couldn't see all this equipment. Nearing the end of the shoot, a last minute decision is made which involves shooting from the opposite angle. It has to be done because it looks awesome says the art director on set.

Ok but we have to set all the lights again because we can see them in the shot but we don’t have anytime left, “let's do it in post” comes the response.

Yes we can and we can also double the entire budget and pay a very talented and expensive after effects artist to painstakingly remove the unwanted cables and lights frame by frame. For this particular shoot 50 frames per second for however many seconds we use in the final edit.

There is a very easy answer to this problem. Pre production.

Getting everything right in pre production down to the smallest detail, with detailed shot lists, story boards, wardrobe decisions, colour schemes, locations and very importantly casting. Also don’t forget that all of these things need to be shown to everyone involved.

(Blog image courtesy of Getty Images/Emma Innocenti) 

Come rompere un background - per farlo assomigliare al mare


Siamo talmente abituati a lavorare su Photoshop che a volte viene quasi spontaneo aspettare di lavorare in post-produzione per aggiungere effetti o cambiare il colore al fondale.
Per questa campagna di Gattinoni, invece, ho creato il fondale direttamente in studio, nel giro di 5 minuti. Ho messo un fondale bianco dietro ad uno blu, e poi ho strappato a mano e liberamente i 3 metri del fondo del background azzurro, simulando un'onda. È stato semplicissimo e quasi liberatorio!
Il bordo del fondale si è increspato un po' creando una sottile ombra che aggiunge profondità e dimensione. Le poche imperfezioni rimaste sono state sistemate poi su Photoshop usando il filtro liquify.